Durante tale colloquio, oltre a domande sullo stato di salute del donatore stesso, il medico ha il preciso dovere di indagare anche su abitudini di vita del donatore che potrebbero predisporlo all'acquisizione di malattie infettive a trasmissione con il sangue. Il colloquio è finalizzato alla sicurezza trasfusionale, vale a dire ad evitare che il donatore doni sangue in fase di finistra sierologica, cioè quel periodo che va dal momento della penetrazione dell'agente infettivo nel soggetto e l'identificazione dell'infezione stessa.
Il colloquio con il medico acquista una importanza fondamentale.
A fine colloquio il donatore firma il modulo di prelievo con responsabilità anche penale se dovesse negare situazioni a rischio tarsfusionale.
La donazione di sangue è un atto volontario, libero e responsabile e i criteri di idoneità alla donazione sono rigorosi, nella duplice ottica che la donazione non deve danneggiare il donatore nè tanto meno il ricevente.
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